L'Austria ha imposto restrizioni più severe a 16 paesi terzi e agli Stati Uniti dal 15 settembre

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I cittadini statunitensi non potranno più entrare in Austria a meno che non presentino un certificato di vaccinazione o di guarigione dalla malattia, poiché il governo austriaco ha rimosso il paese dall'elenco dei paesi epidemiologicamente sicuri. Dal 15 settembre, gli unici viaggiatori statunitensi autorizzati ad entrare in Austria saranno inoculati con vaccini COVID autorizzati dall'Agenzia europea per i medicinali (EMA).

Inoltre, per essere eleggibile, devono essere trascorsi almeno 14 giorni dal richiamo (per vaccini a due dosi) e 22 giorni dopo la somministrazione del vaccino monodose (Janssen). Pertanto, la durata di conservazione del vaccino a due dosi è di 360 giorni, mentre il vaccino a dose singola è valido per 270 giorni dopo la vaccinazione.

Anche i cittadini statunitensi che si sono ripresi dall'infezione da coronavirus potranno entrare in Austria, a condizione che possano dimostrare di essersi ripresi negli ultimi 180 giorni o se risultano positivi agli anticorpi COVID-19 non più vecchi di 90 giorni. D'altra parte, gli americani non vaccinati devono compilare un modulo di registrazione all'arrivo, segnalare un test PCR negativo ed essere messi in quarantena per dieci giorni.

Le restrizioni non si applicano ai viaggiatori vaccinati.

Le autorità austriache riconoscono il test molecolare PCR, che non deve essere eseguito più di 72 ore prima dell'arrivo, e il test antigenico (rapido), che deve essere eseguito non più di 48 ore prima dell'ingresso nel Paese. La prova del risultato del test deve includere il nome completo del passeggero, la data di nascita, la data e l'ora del test, il codice QR univoco e la firma dell'autorità responsabile del test.

Ad eccezione degli Stati Uniti, i viaggi soggetti a misure più severe dal 15 settembre includono Albania, Armenia, Azerbaigian, Brunei, Israele, Giappone, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Thailandia. Inoltre, secondo un comunicato stampa diffuso dall'ambasciata austriaca a Washington, a partire dal 15 settembre, Brasile, Cile, Costa Rica, Suriname e Zimbabwe saranno considerate aree di interesse, mentre Eswatini, Lesotho, Malawi, Mozambico, Namibia, Uruguay saranno rimossi da questo elenco.

Queste misure seguirono la raccomandazione della Commissione Europea di vietare i viaggiatori statunitensi entrare nei paesi europei a causa dell'aumento del numero di casi positivi al coronavirus. Questa raccomandazione è stata adottata da molti altri paesi prima dell'Austria, compresa Italia, primo Paese ad applicare misure più severe per gli americani.

I dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) mostrano che il 73.5% della popolazione austriaca è vaccinato con la prima dose e il 69.8% della popolazione è completamente immunizzato contro il virus. D'altra parte, il 54.4% della popolazione americana è completamente vaccinato e il 63.8% della popolazione ha ricevuto la prima dose del vaccino.

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