Le compagnie aeree criticano la decisione dell'UE di limitare i viaggi negli Stati Uniti

0 458

Il provvedimento approvato dal Consiglio dell'Unione Europea per nuovamente limitato l'arrivo di viaggiatori dagli Stati Uniti, oltre ad altri cinque paesi terzi - Israele, Libano, Montenegro, Repubblica di Macedonia del Nord e Kosovo - è un duro colpo per le compagnie aeree e di viaggio che hanno spinto per una completa riapertura delle redditizie rotte transatlantiche.

L'annuncio della proposta presentata dalla presidenza slovena e il suo voto lunedì sono bastati perché le azioni delle principali compagnie aeree europee - Air France-KLM, IAG e Lufthansa - subissero forti pressioni al ribasso.

"Questa decisione è estremamente deludente per le compagnie aeree europee e il settore turismo indebolito, soprattutto visto che il rischio di trasmettere il virus ai passeggeri aerei si è rivelato estremamente basso»., Airlines for Europe ha detto in una nota. "La stragrande maggioranza dei viaggiatori internazionali di oggi è completamente vaccinata, testata o guarita dal virus".

Secondo i dati forniti dall'OAG, il numero di posti di linea dagli Stati Uniti all'Europa è di 8.6 milioni quest'anno, rispetto ai 30.1 milioni di passeggeri nello stesso periodo del 2019.

Nonostante le limitazioni da un lato, dopo che l'UE ha revocato le restrizioni ai viaggi negli Stati Uniti - che erano completamente vaccinati - a giugno, le rotte attraverso l'Atlantico sono tornate a circa il 50% dei livelli del 2019.

Il blocco dei viaggi a lunga distanza non ha consentito la ripresa delle compagnie europee di pari passo con la ripresa delle compagnie low cost. I voli intercontinentali sono stati l'attività principale delle compagnie aeree del network, mentre i voli low cost point-to-point hanno beneficiato della riapertura delle frontiere e del lancio del COVID EU Digital Certificate che ha facilitato la mobilità all'interno dell'Europa durante l'estate.

La decisione dell'amministrazione Biden di mantenere le restrizioni alle frontiere, nonostante le pressioni per consentire gli arrivi nell'UE, è stata controversa. Il governo degli Stati Uniti ha dichiarato di aver preso la decisione a seguito di un gran numero di infezioni delta. Tuttavia, per consentire viaggi non essenziali da paesi terzi all'interno dell'UE, il trend dei nuovi casi deve essere stabile o in diminuzione e la positività di quelli testati per il virus non deve superare il 4%. Gli ultimi dati statunitensi rappresentano il settimo aumento consecutivo nel mondo.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.